Borse di Studio Italcementi per l'Innovazione Industriale

Nel corso della Giornata Airi per l'Innovazione industriale, che si è tenuta a Roma il 30 novembre 2022, sono state consegnata le Borse di Studio Renato Ugo 2022 ai 5 vincitori di quest'anno. 

Dedicate alla memoria di Renato Ugo – chimico di fama mondiale, che nella sua lunga carriera si è fortemente impegnato per la formazione dei giovani e per promuovere la collaborazione tra ricerca pubblica e privata – le borse di studio del valore complessivo di 25mila euro sono promosse da Airi in collaborazione con Farmindustria, Fondazione Bracco per i Giovani, Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Italcementi.

I cinque vincitori di quest'anno sono: Alice Bonciani, con la tesi: “Sintesi di linker per la veicolazione di agenti antitumorali” (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Università di Firenze), Noemi Cei, con la tesi: “Rivestimenti anfifilici fotoreticolati per applicazioni come vernici antivegetative non tossiche e non contenenti biocidi” (Chimica industriale, Universita di Pisa), Neri Fuochi, con la tesi: “Sintesi di materiali intelligenti applicabili come muscoli artificiali mediante reazioni di fotopolimerizzazione.” (Biotecnologie industriali, Università di Firenze), Irene Motta, con la tesi: “Progettazione e sviluppo di concentratori solari luminescenti a base di lantanoidi” (Chimica, Università di Padova), Giovanni Angelo Riva, con la tesi: “Valutazione di metodologie per il recupero selettivo delle batterie agli ioni di litio” (Chimica: Università di Milano).


“Abbiamo bisogno di una nuova e più forte cultura della ricerca industriale - ha sottolineato Andrea Bairati, Presidente di Airi - capace di creare innovazioni, anche radicali, che rispondano alle sempre più pressanti sfide sociali, economiche e ambientali. La risposta sta nei giovani. Le Borse Renato Ugo nascono da queste riflessioni, in linea con la missione di Airi, di promuovere la ricerca per la competitività nazionale”.

La commissione aggiudicatrice delle Borse di Studio Renato Ugo 2022 composta da Andrea Bairati (Airi), Lucio Pinto (Fondazione Tronchetti Provera), Enrico Albizzati (Pirelli), Marcella Murru (Bracco), Claudia Capone (Italcementi),Andrea Caneschi (INSTM), Luigi Coppola (Università di Bergamo), Marzio Rancan (ICMATE-CNR Padova), Francesco La Mantia (Università degli Studi di Palermo), ha selezionato i cinque vincitori di quest'anno in una rosa di 57 candidature seguendo come criteri di valutazione: la chiarezza, pertinenza e completezza dell’esposto; la qualità scientifica; la rilevanza e l'impatto industriale.

Infine c'è soddisfazione nel vedere che i vincitori di quest'anno che si aggiudicano le 5 borse di studio Renato Ugo del valore di 5 mila euro ciascuna, vengono tutti dalle migliori Università Statali italiane tra quelle che occupano i primi sei posti della classifica che il Censis dedica ai Mega Atenei e cioè: Bologna, Padova, Roma (La Sapienza), Pisa, Firenze e Milano, nello stesso tempo riporta all'attenzione il tema del divario tra università del Nord e del Sud fortemente condizionato, secondo uno studio della Banca d’Italia, dal numero ridotto di iscrizioni e quindi con una contrazione significativa dell’ammontare totale dei trasferimenti pubblici, ma frutto anche di un sistema poco equo, che dà più risorse economiche a chi ne ha già e aiuta solo parzialmente gli atenei meno competitivi.

E' auspicabile quindi un aumento significativo delle risorse per l’intero sistema universitario, che contribuisca a ridurre il ritardo rispetto agli altri paesi avanzati, ma ancora Banca d'Italia ricorda che per portare la spesa italiana in rapporto al PIL in linea con quella media europea, occorrerebbero oltre 5 miliardi di finanziamenti aggiuntivi.

“Oggi Italcementi abbraccia nella sua visione strategia il concetto di open innovation quando si parla di ricerca e innovazione. Per questo motivo abbiamo aderito con piacere alla richiesta di AIRI nel mettere a disposizione una borsa di studio per chi sceglie le discipline STEM con una particolare attenzione ai temi della sostenibilità. Nella realtà globalizzata, il contributo di idee giovani per progredire nella competenza tecnologica non solo è un’opportunità ma può diventare una necessità di arricchimento, di integrazione per raggiungere obiettivi di crescita più rapidi ed efficaci se spinti da sinergie trasversali”. Ha detto Enrico Borgarello Direttore Innovazione di Prodotto Globale di Italcementi, presente alla cerimonia di consegna delle Borse di Studio.

“La ricerca industriale italiana ha bisogno di uomini, e soprattutto donne, con competenze nelle materie tecnico-scientifiche (STEM). Anche per questo noi come Fondazione Bracco siamo al fianco di AIRI in questa iniziativa che premia talenti particolarmente meritevoli. E lo siamo con un’enfasi particolare sugli studi STEM al femminile. La partecipazione delle donne al mondo della scienza e delle professioni tecniche, infatti, è purtroppo ancora pesantemente ostacolata da bias e stereotipi di genere. 
Dietro agli squilibri di genere in ambito STEM ci sono fattori sociali, culturali ed economici che comportano differenze nelle aspettative relative al proprio ruolo nella famiglia e nel mercato del lavoro; pregiudizi che possono avere un ruolo cruciale nell’influenzare inclinazioni, preferenze o valori rispetto alle abilità scientifico-matematiche delle ragazze. Per aumentare la presenza femminile nei percorsi STEM, è quindi necessario agire su tutti questi fronti”. Ha sottolineato Diana Bracco, Presidente Fondazione Bracco

“Nell’industria farmaceutica le Persone sono il primo fattore di competitività: non a caso la farmaceutica guida la domanda di nuove competenze ed è in prima linea nella formazione di nuove professionalità. Soprattutto in questi anni di grandissima innovazione. È quindi fondamentale la collaborazione tra istituzioni, industria, ricerca e università per individuare i profili professionali necessari ora e in futuro, con capacità di visione, costante confronto ed efficienza nel riorientare il corso di studio perché l’innovazione tecnologica e il succedersi di nuove “mini-rivoluzioni” potrà cambiare le competenze richieste”.Competenze che devono essere multidisciplinari: penso ad esempio alla Human Data Science, ibridazione tra tecnologia e scienze umane per soddisfare i bisogni delle persone. Il Pharma è poi il primo settore per investimenti nella Open Innovation (R&S in partnership) e per quota di imprese con accordi di collaborazione con Università, Agenzia Regolatoria (Aifa) e Centri di ricerca pubblici (80%). In questo contesto nasce l’impegno di Farmindustria per valorizzare i ricercatori universitari con iniziative come il premio in collaborazione con AIRI e per avvicinare la ricerca universitaria alle imprese del farmaco con Innovation Flow. Serve però un deciso scatto in avanti dell’intera squadra Italia per rendere l’ecosistema dell’innovazione nazionale sempre più attrattivo e competitivo a livello mondiale. Puntando in maniera convinta su giovani, competenze scientifiche e digitali e formazione continua.” Ha dichiarato Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria.

“L’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale sono diventati elementi fondamentali per tutte le aziende che vogliono continuare a essere competitive sul mercato e richiedono, per essere alimentate, nuove e adeguate figure professionali. Noi come Fondazione Silvio Tronchetti Provera lavoriamo quotidianamente per avvicinare i giovani alle materie STEM cercando così di colmare il gap fra domanda e offerta nel mercato del lavoro. In quest’ottica ci stiamo sempre più dedicando alla diffusione della cultura digitale e della sostenibilità nelle scuole di ogni grado e tipo e, fra le numerose iniziative, sosteniamo il corso di Laurea Magistrale in Data Science dell’Università Milano-Bicocca che vede oltre il 90% dei giovani laureati ricevere offerte di lavoro in tempi brevi. Un chiaro segno di come il mercato del lavoro stia cambiando e di come la formazione dei ragazzi debba riuscire a soddisfare la richiesta di nuove competenze”. Ha affermato Lucio Pinto, Direttore della Fondazione Silvio Tronchetti Provera

 


Airi, Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, rappresenta un punto di riferimento per il sistema italiano della ricerca industriale. Dal 1974 opera come associazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di supportare la ricerca, l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e il relativo trasferimento di conoscenze.

Promuove un’innovazione che contemperi tre componenti: il valore economico, il valore ambientale e quello sociale.
Airi rappresenta e supporta i suoi oltre 75 soci, tra aziende, organismi di ricerca, università, enti di ricerca pubblici e privati e società di consulenza. Gli investimenti dei soci Airi in ricerca ogni anno sono pari a 3,5 miliardi, ai quali si aggiungono 5 miliardi extra nelle innovazioni fino al 2022. I soci Airi occupano oltre 20mila addetti diretti in ricerca e sviluppo e nel 2020 rappresentavano il 37% delle domande di brevetti presentate in Europa dalle dieci aziende italiane più performanti.

È interlocutore istituzionale del MiSE, MUR, MAECI, MiTE e svolge attività e politiche di sostegno agli strumenti e agevolazioni per la ricerca e innovazione. Crea occasioni per fare rete ed entrare in contatto con i massimi esperti del settore, permettendo lo scambio di esperienze e di buone prassi. Conduce studi tecnologici, come le Tecnologie Prioritarie, e quantitativi, anche attraverso la collaborazione costante con organismi di riferimento a livello nazionale, quali l’Istituto nazionale di statistica e il sistema camerale italiano, enti normativi e di certificazione ed associazioni settoriali. Rappresenta gli interessi della ricerca industriale italiana anche in Europa, grazie alla partecipazione ormai ventennale a numerosi progetti nell’ambito dei Programmi Quadro UE della Ricerca e Innovazione. Favorisce l’orientamento e la promozione di competenze STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) tra mondo universitario e industriale, attraverso borse di studio annuali dedicate ai giovani laureandi per le migliori tesi di ricerca industriale.
 

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