La Scuola di Musica di Bressanone: struttura è architettura

Pronti ad entrare in una Wunderkammer contemporanea?

Questo il nome che lo studio di architettura Carlana Mezzalira Pentimalli ha scelto per il progetto della Scuola di Musica di Bressanone
Un richiamo allo stesso tempo implicito ed esplicito, agli spazi che raccoglievano ed esponevano nel XVI secolo oggetti rari, stanze all’origine del concetto moderno di museo e che mettevano a disposizione di tutti un patrimonio.
Una camera delle meraviglie quindi dove spazio pubblico, struttura ed architettura coincidono in un unico edificio; luogo domestico e monumentale al contempo, nuovo brano della città.

La Scuola di musica, terminata all’inizio del 2021, è frutto di un concorso internazionale a due fasi, vinto dallo studio Carlana Mezzalira Pentimalli nel 2014. Il bando prevedeva la realizzazione di una scuola di musica, degli spazi per una banda musicale e un passage. Quest’ultimo elemento è diventato il fulcro del nuovo edificio, che grazie al giardino di passaggio, aperto alla città e permeabile permette di cogliere subito la sua forte vocazione pubblica, frutto della grande attenzione che lo studio pone nei confronti delle relazioni umane.

Siamo a Bressanone, in Alto Adige, una cittadina dove nuovo ed antico convivono in armonia. La partecipazione ad un precedente concorso per l’ampliamento della biblioteca civica (vinto anch’esso da Carlana Mezzalira Pentimalli e in fase di completamento) aveva dato l’opportunità allo studio di svolgere una ricerca approfondita sulla città. Da qui è emersa la ricorrenza di un tipo edilizio storico dove un recinto - una corte - si aggancia ad un edificio di rappresentanza. Nel passage proposto dal concorso e poi realizzato, l’intento è proprio quello di recuperare questo archetipo, formalizzato in un cortile pubblico di attraversamento, un vuoto all’interno della volumetria compatta del nuovo edificio.

La Scuola che ne è nata è un volume forte, secco, dove ogni fronte si relaziona con l’intorno in maniera differente, dialogante e coerente. Grande attenzione è riservata alla matericità, che richiama in chiave contemporanea le decorazioni tipiche della regione e la gravità delle finiture dei suoi muri.
L'edificio è stato realizzato in cemento armato (il 65% del cemento utilizzato è stato fornito da Italcementi) impastato con pigmenti ed inerti di porfido, finito con martellinatura a mano, in tutto l’edificio, tranne che nelle cornici delle aperture e nella corte. Su quest’ultima è stata infatti realizzata una decorazione artistica, il disegno è stato tracciato con una dima in negativo e poi martellinata sempre a mano. Il risultato è una grande carta da parati in cemento, “una decorazione fatta togliendo”.

Lo studio ha curato tutte le fasi dell’opera, dalla progettazione alle fasi di cantiere, fino alla scelta degli arredi e della segnaletica. Questo controllo totale ha prodotto un edificio di grande qualità architettonica, dalla forte introspezione visiva tra interno ed esterno, che ne aumenta l’aspetto pubblico. 

Abbiamo intervistato l’architetto Michel Carlana per poterci addentrare ancora di più nella conoscenza di quest’opera. Prima di lasciarvi alle sue parole ci sembra doveroso introdurre lui e lo studio. L’ufficio Carlana Mezzalira Pentimalli , fondato nel 2010 con sede a Treviso, è diretto dagli architetti Michel Carlana (1980), Luca Mezzalira (1982) e Curzio Pentimalli (1982). Si confrontano con la professione affiancando il lavoro tramite incarico diretto alla partecipazione a concorsi internazionali. Parallelamente svolgono attività di collaborazione e ricerca all’Università Iuav di Venezia, dove tutti e tre si sono formati e laureati. Vedono l’architettura come qualcosa di necessario, preciso, semplice ed organico; considerando il progetto come un’opportunità per reinterpretare un luogo.
Tra i molti premi, sono stati eletti nel 2012 miglior studio italiano di architettura dal Premio Young Italian Architects, nel 2014 con il progetto “Sonika” hanno vinto il premio Confindustria “territorio per azioni” e nel 2020 hanno vinto il premio DAM Architectural Book Award con il progetto editoriale “Quirino De Giorgio: An Architect's Legacy; infine hanno vinto la medaglia d’oro al Best Architects 22 Award proprio con la Scuola di Musica di Bressanone.

Grazie per aver accettato il nostro invito Architetto Carlana.
Partiamo dalle cose semplici. Una scuola della musica: voi suonate?
Siamo tutti e tre molto appassionati di musica, ma il vero musicista è Luca Mezzalira che ha suonato vari strumenti, tra cui il sassofono.

Il vostro studio crede molto nel processo e nel porsi infinite domande elementari. Come potremmo tradurre questo concetto per un pubblico di non addetti ai lavori?
Con un esempio semplice: immaginiamo di dover costruire una casa su un pianeta differente dal nostro. Certamente non ci interrogheremmo sugli aspetti formali, ma ci si concentrerebbe sul trovare una soluzione per proteggersi dalla temperatura, dalla luce, dagli agenti atmosferici, per creare un luogo dove poter prima di tutto sopravvivere. Per cui le domande che ci faremmo sarebbero domande semplici. É necessario interrogarsi sul grado zero, per tornare all’essenza. Le domande primitive sono le uniche che non possiamo perdere; un concetto trasversale ed universale che possiamo trovare dal De Re Aedificatoria di Leon Battista Alberti, alla lezione “Se dovessi insegnare architettura” di Le Corbusier, fino alle parole di Rodari o di Kubrick. 
Siamo in un momento storico dominato da una bulimia di immagini e di infinite sovrastrutture; noi crediamo che sia importante ripercorrere i concetti primitivi, basilari, anche quelli considerati banali, senza dare nulla per scontato. Cos’è una porta? Cos’è una finestra? Le domande che dimentichiamo di farci, sono quelle che vanno all'essenza delle cose. Con la scuola abbiamo seguito lo stesso processo, chiedendoci “che cos’è un edificio pubblico?”

Il progetto della Casa della musica aveva come primo obiettivo quello di costruire un luogo. Ci siete riusciti?
La soddisfazione più grande è stata vedere i bambini che giocavano a nascondino nella corte. Crediamo che la massima verifica per l'architettura sia il tempo; i cittadini vivono già con spirito di appartenenza questo nuovo edificio. La dimensione aperta e profondamente pubblica della corte e la scelta di progettare un volume senza retri, ha sicuramente contribuito a questo risultato: un luogo vivo, vissuto, integrato. A questo contribuisce anche il fatto che non si tratta di uno spazio monofunzionale; la mixitè delle pratiche fa sì che sia sempre vivo e lo sarà ancora di più al completamento del parco.

Che bello vedere sempre qualcuno seduto sulla panca di citazione albertiana. Non è una questione di stilemi, quanto piuttosto dell’ideazione di luoghi per l’incontro.La scelta di usare il cemento armato e di far coincidere architettura e struttura da dove nasce?Per capire questa scelta, bisogna partire da un enunciato: questo progetto è un suolo, un vuoto, non un massa. L’obiettivo infatti era quello di proporre un nuovo ambito che appartenesse alla città come una porzione di suolo; la pavimentazione di Bressanone è in porfido, materiale che abbiamo inserito addizionandolo al calcestruzzo come inerte.

Il cemento è il materiale che ci permetteva di far coincidere struttura ed architettura: per un anno in cantiere il grezzo era già il nostro architettonico; abbiamo avuto la possibilità di monitorarlo, controllarlo ed eventualmente intervenire. Il materiale è importante che copra i temi legati all'architettura e all'urbanistica, ragionando alla scala della città, ma è altrettanto importante che risponda ad esigenze tecniche e di sostenibilità. 
Il cemento infatti è stato scelto anche per essere fedeli alla nostra idea di sostenibilità, una parola tanto abusata, ma che per noi ha un valore reale. In questo territorio realizzare un edificio in calcestruzzo armato è la cosa più sostenibile che si possa fare, perché le materie prime sono di facile reperimento (con la possibilità di usare anche materiale di scarto e di recupero dalla cave della zona) e la bassa manutenzione necessaria. La sostenibilità infatti - cosa che spesso si dimentica - è strettamente legata al concetto di tempo. Noi volevamo che questo edificio durasse il più a lungo possibile.
Sempre in tema di sostenibilità faccio notare che l'edificio è orientato di 45 gradi, per ottenere il miglior orientamento possibile. La Rotonda di Palladio che siamo abituati a vedere rappresentata, nei quattro libri dell’architettura, come una croce, in realtà dovrebbe essere vista come una “x”, in quanto ha questo orientamento per godere del sole da tutti e quattro gli affacci.

Faccio questo esempio molto semplice per spiegare che per noi l’architettura chiude in sé la sostenibilità, intesa nel senso più arcaico del termine.Avete già dei primi riscontri dai fruitori della scuola?

Il direttore della Scuola di Musica è sempre stato coinvolto nel progetto ed abbiamo avuto un confronto costante e diretto con lui e con gli insegnanti per affinare al meglio la progettazione, soprattutto delle aule didattiche. Progettare questi spazi è stato un po’ come dover progettare tanti strumenti musicali diversi: ogni aula presentava esigenze differenti, soprattutto in campo acustico. Mi permetto una punta di orgoglio rivelando che in questi mesi abbiamo ricevuto diverse e-mail dagli utenti della scuola, perché felici.

 Quale miglior riscontro? Qual è il miglior augurio che possiamo fare all’architettura italiana che verrà?
Tornare ad essere generosi, cosa di cui forse ci siamo dimenticati. Crediamo che il progetto di questa scuola provi ad esserlo.

Intervista a cura di Silvia Lugari, architetto e collaboratrice di diverse riviste di architettura

 

Progetto

: Scuola di Musica di Bressanone 
Architetti: Carlana Mezzalira Pentimalli (Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli)
Team di progetto: Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli Giada Cattelan, Alessio Oliviero, Alessandro Zotta
Cliente: Comune di Bressanone (BZ)
Concorso: Dicembre 2014, 1° premio
Imprese: Unionbau (impresa generale), Askeen (serramenti esterni), Elektro Plaickner (impianto elettrico)
L
archer (impianto idro-termo-sanitario e meccanico)
Consulenza acustica (fase di progetto): Müller-BBM
Progetto costruttivo acustico (fase di costruzione): Studio Architetto Eleonora Strada
P
rogetto e direzione lavori strutture, impianti, antincendio: Bergmeister
Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: Bergmeister
Direziona lavori generale: Carlana Mezzalira Pentimalli, 3M Engineering
Grafica e segnaletica: Studio Mut


 

Dati progetto

  • Studio di architettura Carlana Mezzalira Pentimalli - Treviso

    Architetto

  • Comune di Bressanone (BZ)

    Imprenditore

  • 2021

    Completamento

Posizione

Piazza Priel, 7A
39042 Bressanone (Italia)

scuola Musica Bressanone.

scuola Musica Bressanone.

scuola Musica Bressanone.